Fondazione Lelio e Lisli Basso-Issoco Centro Studi Americani
"Globalizzazione economica e Costituzionalismo: l'utopia del costituzionalismo globale"
Roma, 12 gennaio 2010
Centro Studi Americani
Via Caetani, 32
La centralità e la complessità delle tematiche internazionali impongono lo sviluppo di una capacità critica di “anticipare” le linee prospettiche dei processi mondiali. Ciò comporta un impegnativo aggiornamento delle nostre culture, che ci consenta di leggere le nuove dinamiche delle relazioni internazionali. In questa ottica si propone una iniziativa volta a individuare le nuove prospettive delle relazioni internazionali che sembrano entrare in una nuova fase, dopo quella della “emergenza” apertasi con l’11 settembre, caratterizzata da una nuova idea dell’unità del mondo. Sembra emergere il tema di un “costituzionalismo globale”, finora considerato soltanto un’utopia.
Va tenuta presente la centralità della crisi economica, sia in termini di quantità che di qualità. Siamo infatti di fronte all’esaurimento di un modello di sviluppo, quello derivato dalle culture neoliberiste, che impone un grande sforzo di riflessione intorno alle cause effettive e alle possibili prospettive. La crisi può costituire la nuova base di una cultura cosmopolita: le urgenze economiche sollecitano nuovi studi sul nodo del costituzionalismo globale. Il convegno internazionale che si propone dovrà essere incentrato sulle risposte di tipo sopranazionale alle grandi questioni economiche, istituzionali, politiche e sociali; sulla tutela dei diritti, sul problema della democrazia.
Il problema è che si è globalizzato il capitale e si è globalizzata anche la criminalità, ma non la democrazia. Ma non solo. Il cambiamento in corso è imprevedibile e un nuovo modello di sviluppo potrebbe portare a esiti anche di carattere autoritario se non si accompagna all’estensione dei diritti e della democrazia.
Il punto critico sembra essere il tema della democrazia: va ricordato come crisi economiche abbiano contribuito al crollo di democrazie deboli.
Lo scenario globale è il giusto contesto all’interno del quale inserire il tema della crisi economica e i suoi possibili esiti, mettendo al centro della riflessione l’“eccezione europea”, da confrontare con le altre aree del mondo. L’Europa come soluzione politica e culturale, come processo di innovazione nella storia del secondo Novecento, come speranza e come modello, rispetto a una democrazia che ha vissuto in modo acritico all’ombra del capitalismo. In questo contesto l’Europa rappresenta l’unica nota di scarto, ma è fragile ed è poco attrezzata, anche sul piano intellettuale. Finisce per cercare nel diritto ciò che non riesce a risolvere con la politica.
Il tema della crisi economica, se visto isolatamente, rischia di portare fuori strada. Il punto centrale è quello politico: l’economia e la guerra in questi anni hanno “parlato” in assenza della politica. Si tratta di riportare in gioco e al centro la politica. Il tema è quello dei “dilemmi della democrazia”, dilemmi che non sono solo il frutto della economia (il liberismo ha prodotto anche ampio consenso), ma riguardano il ruolo e la sconfitta dei partiti e dei sindacati: la vera debolezza dell’Europa. Occorre domandarsi se la crisi della democrazia derivi da un limite soggettivo della politica o anche da un suo dato strutturale.
Programma
Saluti
Elena Paciotti (Presidente Fondazione Lelio e Lisli Basso)
Introduzione Giuliano Amato (Presidente Centro Studi Americani)
ore 10.00 I Panel
Economia e Global Governance: tendenze e sviluppi auspicabili
Presiede e introduce
Giorgio Ruffolo (CER)
Intervengono
Marcello De Cecco (Scuola Normale Superiore di Pisa)
Paolo Leon (Università di Roma Tre)
Ferdinando Targetti (Università di Trento)
dibattito
ore 13.00-14.00 Buffet
ore 14.15 II panel
Crisi della democrazia e prospettive del Costituzionalismo Globale
Presiede e introduce
Valerio Onida (Università degli Studi di Milano)
Intervengono
Maria Rosaria Ferrarese (Università di Cagliari)
Maurizio Fioravanti (Università di Firenze)
Jean L. Cohen (Columbia University)
ore 16.00-16.30 Coffee Break
ore 16.30-17.30
Luigi Ferrajoli (Università di Roma Tre)
Tania Groppi (Università di Siena)
dibattito
ore 17.45
Conclusioni Giacomo Marramao (Università di Roma Tre)
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