CALL FOR PAPERS:
In una fase della storia culturale, quale l’attuale, in cui il pensare pubblico permeato dalle immagini trasmesse da cinema, televisione ed internet, in un epoca della percezione del mondo come immagine, un’epoca in cui il mondo stesso si trasformato in immagine la cui funzione suprema quella di stabilire e confermare la centralità dell’uomo e delle sue capacità di rappresentare, appare di primaria importanza interrogarsi sulle peculiarità del rapporto diritto e immagine ed esplorare le conseguenze della rappresentazione della legge attraverso l’immagine.
Se gli studi interdisciplinari tra letteratura e diritto guardano alla legge come ad un insieme di possibili narrazioni e colgono nella parola letteraria la capacità di rappresentare le altre dimensioni della legge, l’incontro tra immagine e diritto, grazie alla presenza delle immagini permette di raggiungere l’inconscio legale della società stessa.
Il rapporto diritto e immagine può essere considerato attraverso il filtro letterario. Se ne possono analizzare le diverse sfumature, quali l’uso della fotografia come elemento probatorio di un crimine sia nella letteratura scritta che in quella filmica; lo studio degli aspetti rituali della legge attraverso l’analisi di processi e di immagini iconiche che sottolineano il potere della legge e della giustizia; l’uso dello spazio simbolico, ossia del complesso architettonico degli uffici legali, analizzati nella loro funzione simbolica che non allude semplicemente alla presenza dell’autorità, ma anche ad una componente normativa tesa a rafforzare i segni del potere; il ricorso a simboli particolari legati alla legge, quali, ad esempio, le bilance, i giardini, i luoghi sacri e l’abbigliamento rituale.
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